Come utilizzano l’intelligenza artificiale gli studenti?
Per rispondere a questa domanda, l’istituto tecnico Einaudi di Bassano del Grappa ha fatto un sondaggio ai propri alunni. E i risultati sono sorprendenti.
“Hanno risposto 400 studenti. Emerge che tutti conoscono ChatGpt. Il 50% di loro lo utilizza per capire meglio le lezioni, per spiegare concetti difficili, approfondire schemi e riassunti. Questo è un buon segnale di uso consapevole” dichiara Laura Biancato dirigente scolastica dell’istituto Einaudi.
“Siamo in una fase di cambiamento talmente repentina da non permettere il tempo e lo spazio per capire di cosa si tratta. Il dibattito dovrà essere compensato da prodotti di formazione specifica che le scuole dovranno portare avanti” afferma la dirigente.
Insomma, le ragazze e i ragazzi non utilizzano l’intelligenza artificiale solo come una scorciatoia, per risolvere compiti e creare testi da copia-incollare, ma anche per mettersi alla prova, per prepararsi, in modo consapevole e collaborativo alle lezioni e agli esami.
È quanto emerge dall’incontro “Intelligenza artificiale generativa, un nuovo modo di fare scuole e studiare?”, organizzato da Tecnica della Scuola e coordinato da Aluisi Tosolini, filosofo dell’educazione, già dirigente scolastico, coordinatore delle Scuole per la Pace.
L’iniziativa, dedicata a tutte le classi secondarie primaria, e secondaria, è una lezione in diretta di educazione civica, pubblicata online (si può riascoltare a questo link: www.youtube.com/watch?v=dTk-R8teSYI)
“Siamo in una fase di cambiamento talmente repentina da non permettere il tempo e lo spazio per capire di cosa si tratta. Il dibattito dovrà essere compensato da prodotti di formazione specifica che le scuole dovranno portare avanti” afferma la dirigente Biancato.
All’incontro hanno partecipato Daniele Di Frangia, del Portale nazionale Tecnica della Scuola,
e Jessica Niewint Gori, di Indire, e studenti di diverse classi, che hanno fatto domande sui risvolti positivi e negativi dell’Intelligenza Artificiale a scuola, su ChatGpt, Copilot, Gemini e sui generatori di immagini. Un settore in rapida evoluzione ed espansione.
“Siamo di fronte a un possibile modo di fare scuola, diverso, ma che risponde sempre alle questioni di fondo ovvero: l’educazione è interazione, richiede spirito critico, e responsabilità. Dobbiamo imparare a lavorare insieme. Credo che queste siano questioni che riguardano non solo gli studenti, ma il mondo adulto.” – sono le parole di Aluisi Tosolini – “Dobbiamo avere consapevolezza dei rischi, ma questo non deve bloccare il ragionamento su IA. È necessario che ogni scuola si doti, non di regolamento, ma di policy, linee guida, perché è importante affrontare questo aspetto”.