La pace inizia fra i banchi di scuola

«Poiché le guerre hanno origine nello spirito degli uomini è nello spirito degli uomini che si debbono innalzare le difese della pace»

si legge nel Preambolo dell’Atto costitutivo dell’UNESCO. Parole scritte nel 1946, all’indomani della seconda guerra mondiale, che sono ancora attualissime.  In un mondo in guerra, c’è bisogno di educare alla pace. Anche fra i banchi da scuola, anche a partire dai più piccoli.  Ecco alcuni strumenti che possono essere utilizzati in classe, ideati dalla Rete delle scuole per la Pace, da Save The Children e da Emergency.

GLI ESERCIZI DI PACE – RETE DELLE SCUOLE PER LA PACE

La Rete Nazionale delle Scuole di Pace, che riunisce oltre 700 istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado in tutta Italia, ha creato uno strumento a disposizione di studenti e insegnanti: si tratta del “Quaderno degli esercizi di pace”. 

Un quaderno che illustra 15 esercizi da programmare e realizzare a scuola per imparare a rifiutare la violenza; a prenderci cura degli altri e dell’ambiente, ad essere solidali, fino a ripudiare la guerra.

È disponibile in due versioni: per la scuola primaria e secondaria di I grado – e per la scuola secondaria di II grado.  È un originale strumento didattico di educazione civica, per formare cittadini consapevoli e responsabili. “Non basta parlare di pace, bisogna imparare a farla. – si legge nella presentazione, sul sito https://www.perlapace.it/ordina-quaderno-degli-esercizi-pace/
–  La pace s’insegna e si impara. Ma bisogna fare molti esercizi”. Si va dagli esercizi come “salutarci guardandoci negli occhi”, ad altri come “ripudiare la guerra”.

La rete Scuole per la Pace, coordinata da Aluisi Tosolini, sta già lavorando a un nuovo progetto, per portare fra i banchi l’educazione alla pace e ai diritti umani: è il programma nazionale di educazione civica “Immagina”,  per la formazione di giovani costruttrici e costruttori di pace, per l’anno scolastico 2024/25.

SAVE THE CHILDREN

“La pace oltre la guerra” è il titolo della guida per insegnanti messa a punto dall’associazione Save The Children,  È una guida gratuita, disponibile a questo link: https://www.savethechildren.it/cosa-facciamo/pubblicazioni/la-pace-oltre-la-guerra-guida-insegnanti nella quale sono contenute molte attività e approfondimenti per sensibilizzare i bambini e i ragazzi, dalle elementari alle scuole superiori, sui conflitti che affliggono alcuni Paesi del mondo, da Gaza alla Siria, dallo Yemen all’Ucraina. 

Ci sono spunti per tutte le età. Ad esempio, per la scuola primaria c’è il percorso “le parole della pace e della guerra”, per la scuola secondaria di primo grado, gli studenti possono partecipare a un “Role playing sui diritti”: ragionano su una situazione di conflitto, come se la vivessero in prima persona: interrogandosi sui diritti umani negati. Per la scuola secondaria di secondo grado la proposta di Save The Children è di un “Teatro forum”, in cui un gruppo di studenti rappresenta una breve scena che espone una situazione di oppressione presente nei Paesi in conflitto. 

EMERGENCY

Emergency propone incontri, laboratori e attività con volontari nelle scuole, sul tema della cultura della pace, che sono illustrati a questo link: https://www.emergency.it/cultura-di-pace/scuola/
Non è facile rispondere alla domanda di un bambino “perché c’è la guerra?”. Il consiglio dei volontari  è di rispondere, non in modo nozionistico, ma stimolando e accogliendo le riflessioni per incentivare la discussione. Per i bambini più piccoli si parte da storie e racconti che li introducono all’argomento, (ad esempio la fiaba “La Strabomba” di Mario Lodi (tratta dal libro “Favole di pace”) o ”Promemoria” di Gianni Rodari). Da qui poi si passa al loro vivere, cercando di contestualizzare il conflitto nella loro quotidianità, senza banalizzarlo. È importante raccontare le storie dei loro coetanei. Questo anche per gli studenti delle superiori, per i quali sono stati ideati kit appositi, come “Storie vicine per guardare lontano” e “Missione Medea”. I volontari dell’associazione fondata da Gino Strada rimarcano le conseguenze dei conflitti, specialmente sui civili, fanno conoscere le storie delle persone che ne subiscono gli effetti. Nelle guerre di oggi il 93% delle vittime sono civili.

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