Il 25 settembre è stato approvato dalla Camera il Disegno di Legge del ministro Valditara sulla valutazione degli studenti. Queste le principali novità: bocciatura con il 5 in condotta e multe fino a 10.000 per chi viene condannato per aver aggredito un insegnante.
Quale sarà l’impatto sulla scuola? e sugli studenti? Ecco il commento di Stefania Mazza, formatrice e consulente per la progettazione didattica, la valutazione e l’orientamento.
«La legge Valditara sulla valutazione della condotta si presenta come uno strumento rigido, concepito con un approccio autoritario e, in molti casi, potenzialmente repressivo. La domanda che sorge spontanea è: “Gli insegnanti sono tutti in grado di utilizzarlo in modo efficace e formativo? Inoltre, tutti gli insegnanti sono favorevoli a impiegare uno strumento di questo tipo?
Questa normativa sembra infatti nascere da uno sguardo limitato, che ha considerato solo il comportamento degli studenti, senza prendere in esame i fattori più ampi che influenzano il clima scolastico, come le relazioni educative e il contesto della classe. Si è messo in discussione esclusivamente il comportamento degli studenti, mentre un approccio educativo completo dovrebbe coinvolgere anche insegnanti, istituzioni e famiglie».
Questa l’opinione della docente universitaria e formatrice di Casco Stefania Mazza: «Gli effetti della legge potrebbero portare a classi forse più “disciplinate” esteriormente, ma anche più immobili, senza una reale crescita delle competenze di cittadinanza. Questo ci porta a riflettere su una questione centrale: quale sarà l’impatto di questa normativa sugli studenti come futuri cittadini? È realistico pensare che la sola applicazione di norme comportamentali possa tradursi in un effetto educativo efficace? La complessità del sistema educativo richiede ben altro: insegnanti formati non solo sui contenuti disciplinari, ma anche sulle metodologie didattiche, classi più piccole e percorsi formativi che valorizzino la persona nella sua interezza. Solo con queste condizioni si può sperare in un vero impatto educativo, capace di promuovere autonomia, senso critico e partecipazione attiva nella vita sociale dei nostri ragazzi e ragazze».
Il voto in condotta
La riforma del ministro dell’Istruzione e del Merito sulla valutazione degli studenti dà un peso centrale al voto in condotta. Un giudizio inferiore al 6 a fine anno determina il mancato accesso all’anno successivo o all’esame di stato.
Gli studenti delle superiori che a fine anno avranno un 6 in comportamento dovranno presentare un elaborato critico di cittadinanza attiva e solidale per essere ammessi all’anno successivo (o alla maturità). Se non lo presentano o se il voto è insufficiente, dovranno ripetere l’anno.
Infine, il punteggio più alto all’esame di stato potrà essere assegnato solo se il maturando ha un voto di voto di comportamento pari o superiore a nove decimi.
Sospensione
Cambiano anche le regole per l’allontanamento dalla scuola. Chi viene sospeso per uno o due giorni deve essere coinvolto in attività di approfondimento sulle conseguenze dei comportamenti che hanno determinato il provvedimento disciplinare Chi viene allontanato dalla scuola più di due giorni deve svolgere attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate con le istituzioni scolastiche.
La multa da 500 a 10.000 euro
Per contrastare gli episodi di violenze contro il personale scolastico viene introdotta una multa da 500 a 10.000 euro, per chi viene condannato per aver aggredito un dirigente scolastico, un docente, o un dipendente amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola. L’importo è determinato dal giudice e la multa si applica in aggiunta all’eventuale risarcimento danni.
Voti sintetici
Con il DDL Validitara ritornano i giudizi sintetici nella scuola primaria, che erano stati soppiantati dai numeri nel 2008, e poi modificati nel 2020 nella valutazione descrittiva ( Avanzato, Intermedio, Base, In via di prima acquisizione). Il ministro ha annunciato che le valutazioni saranno semplificate.
Ancora non è chiaro se ricalcheranno quelle antecedenti al 2008 (ottimo, buono, discreto, sufficiente, insufficiente, gravemente insufficiente), perché dovranno essere definite da apposita ordinanza del ministero dell’istruzione.
L’approvazione
Il disegno di Legge dal titolo “Revisione della disciplina in materia di valutazione delle studentesse e degli studenti, di tutela dell’autorevolezza del personale scolastico nonché di indirizzi scolastici differenziati” è stato approvato con 154 voti a favore, 97 contrari e 7 astenuti.
Per Ministero dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara il provvedimento “è un passaggio molto importante che valorizza i principi di responsabilità individuale, di rispetto, verso le persone e i beni pubblici, e che mira a ridare sempre più autorevolezza anche al ruolo dei docenti”.
Critiche invece le opposizioni, che hanno votato contro, giudicando le misure inutili e repressive, espressione di una scuola autoritaria, che punisce e non educa gli studenti.
Per l’ANP Associazione Nazionale Presidi, le novità si inseriscono in un “contesto scolastico già interessato da un enorme surplus di incombenze amministrative collegate alla realizzazione delle riforme previste dal PNRR e non solo: la revisione delle pratiche valutative, con annessa ridefinizione delle modalità in uso, richiederà alle scuole un considerevole sforzo aggiuntivo”.