Vademecum per il benessere e la sicurezza digitale di bambini e adolescenti

Frutto di un lavoro durato due anni il documento è stato presentato nel corso della Digital Week di Milano il 10 ottobre 2024. Si tratta dell’esito di un importante lavoro di ricerca, discussione, collaborazione realizzato a Milano entro Patto educativo digitale.

Il documento si intitola “Raccomandazioni di Milano per il benessere e la sicurezza digitale di bambini/e e pre-adolescenti” 

Il percorso

 Il vademecum è stato redatto da Marco Gui, Marina Picca e Marianna Sala e promosso da Comune di Milano, Università Bicocca, Ufficio Scolastico Territoriale di Milano, Ats Milano Città Metropolitana, Corecom Lombardia, Società Italiana delle Cure Primarie Pediatriche (SICuPP) e il movimento “Aspettando lo smartphone”  ed è stato sviluppato nell’ambito dell’ecosistema MUSA – Multilayered Urban Sustainability Action (PNRR).

Il documento – nella prima parte – presenta in maniera molto precisa il percorso che ha portato alla sua stesura. Si tratta di un percorso partecipativo (gestito anche con il supporto della piattaforma partecipativa del comune di Milano chiamata partecipaMI) nato anche dall’ascolto delle esperienze di genitori, insegnanti, educatori milanesi mediante un questionario che ha messo al centro le seguenti domande di ricerca:

  1. Quali sono le attuali pratiche di genitorialità digitale dei genitori milanesi e come si differenziano per caratteristiche socio-demografiche delle famiglie, età dei bambini, genere, zona di residenza?
  2. Quali sono le attuali pratiche di uso della rete per i compiti a casa? Come queste si differenziano?
  3. Quali sono le percezioni dei genitori in merito ai rischi e alle opportunità dell’uso libero della rete nella fascia considerata? 
  4. Quali sono le percezioni dei genitori in merito ai rischi e alle opportunità dell’uso scolastico (a casa) della rete nella fascia considerata? 
  5. Qual è l’opinione dei genitori rispetto alla possibilità di scrivere indicazioni condivise sull’educazione digitale? Su quali temi sentono di più questa esigenza?

Il percorso in sé costituisce (al di là dello specifico tema affrontato) un interessante ed utile esempio di costruzione di comunità educativa e di patto educativo di comunità. Nello specifico di PartecipaMI il percorso realizzato e le sue fasi sono presentate al seguente link

La presentazione di Anna Scavuzzo, vicesindaca di Milano

Nell’introduzione al documento la vicesindaca di Milano, Anna Scavuzzo, scrive che sono state ”quasi 15 mila le persone coinvolte dal 2022 a oggi in una riflessione collettiva e condivisa sul rapporto tra educazione, salute e digitale: genitori, docenti, esperti, bambine e bambini, ragazze e ragazzi che hanno condiviso con il tavolo di lavoro conoscenze, professionalità, istanze, preoccupazioni e domandeDa questo lungo e arricchente percorso è nato il documento che testimonia l’impegno di tutti e di ciascuno a contribuire ad una riflessione quanto mai necessaria sul rapporto tra educazione e digitale, in un mondo in cui sono tanti e diversi i dispositivi diventati parte integrante delle nostre vite, così come di quelle di bambini e ragazzi che spesso sono più capaci e disinvolti di noi a destreggiarsi con strumenti e piattaforme”. 

Del resto Milano è la città dove il 63,4 per cento dei piccoli naviga autonomamente in rete e anche senza supervisione già dalla terza elementare e quando sono alle medie si arriva al 99 per cento. Lo smartphone “privato” viene del resto regalato ai bambini tra la quarta e la prima media.

Le otto raccomandazioni del vademecum

Presentiamo qui in sintesi le 8 raccomandazioni contenute nel vademecum rinviando al testo integrale ogni ulteriore approfondimento (link al documento). Si tratta di prese di posizione ed indicazioni estremamente interessanti che toccano questioni e temi di cui si sta discutendo da anni e che interpellano direttamente tutta la comunità educante (genitori, scuola, istituzioni, governo del territorio, associazioni e terzo settore)

  1. CONSAPEVOLEZZA DEGLI ADULTI 

Una buona educazione digitale dei bambini discende dalla consapevolezza degli adulti. In particolare, i più grandi dovrebbero essere consapevoli di:
i) i rischi dell’uso non equilibrato e non adatto all’età da parte dei più piccoli e comportamenti di cautela da adottare per proteggerli; 

ii) le responsabilità e doveri genitoriali rispetto alla supervisione e all’accompagnamento, comprese le norme già esistenti da rispettare;
iii) le modalità d’uso sicure e significative adatte alle diverse fasce d’età; iv) il funzionamento dei modelli di business presenti su Internet che cercano di massimizzare la permanenza degli utenti davanti allo schermo; 

v) l’interferenza del tempo trascorso davanti allo schermo da parte degli adulti con le opportunità di attenzione, conversazione e confronto tra genitori e figli sin dalle prime epoche di vita;
vi) il rispetto della privacy dei minorenni online da parte degli adulti. Inoltre, affrontare la responsabilità educativa rispetto all’uso dei media digitali dei più piccoli è un’occasione per gli adulti per ripensare al proprio rapporto con gli schermi e all’esempio che forniscono. Sebbene sia particolarmente urgente riflettere sul rapporto tra mondo digitale e soggetti in formazione, è bene non dimenticare che l’uso dei media da parte degli adulti è spesso estremamente carente in termini di competenze digitali critiche

  1. AUTONOMIA DIGITALE CRESCENTE E FASE SPECIFICA 

Avere una connessione in casa e poterne fare esperienza con gli adulti per utilizzi significativi può essere una risorsa per lo sviluppo di un/a bambino/a. Nello stesso tempo, la navigazione autonoma e senza limiti può essere un ostacolo a uno sviluppo sano ed equilibrato.  Entrambe queste dimensioni, quando carenti nel primo caso o senza controllo nel secondo, possono essere causa di povertà educativa

  1. OSSERVANZA DELLE INDICAZIONI DELLE FONTI ISTITUZIONALI GIÀ ESISTENTI 

E’ importante che i genitori, specie nei primi anni di vita dei/lle bambini/e, seguano le indicazioni delle società pediatriche sia sulla gestione del tempo-schermo che sulle attività di sviluppo psico- motorio fondamentali nelle diverse fasce d’età. Fare riferimento a queste indicazioni aiuterà i genitori a non sopravvalutare o sottovalutare i rischi. 

  1. SMARTPHONE E ALTRI DISPOSITIVI PERSONALI CONNESSI 

Alla luce della ricerca scientifica disponibile, delle testimonianze degli esperti e delle leggi/normative attualmente vigenti, il possesso di uno smartphone personale con connessione libera a Internet è fortemente sconsigliato sia nel periodo della scuola primaria che in quello della secondaria di I grado. 

  1. IL MONDO FISICO È IRRINUNCIABILE 

E’ importante bilanciare il tempo-schermo complessivo e lo spazio dedicato ad attività motorie e alle relazioni in presenza, che devono sempre essere privilegiate.
Occorre sostenere le famiglie nel trovare adeguate alternative all’utilizzo degli schermi (attività ricreative, sportive, culturali ecc.), in modo che il loro uso avvenga nell’ambito di un equilibrio tra attività in presenza fisica e attività mediate dalle tecnologie digitali. Da questo punto di vista, è importante valorizzare e sfruttare al meglio l’offerta esistente di attività per i minori presente in città. 

  1. SVILUPPARE LE COMPETENZE DIGITALI 

E’ molto importante che bambini/e possano sviluppare adeguate competenze digitali, come auspicato sia a livello nazionale che europeo. Questo tipo di competenze non si sviluppa attraverso un uso passivo e non controllato della rete con strumenti connessi gestiti in autonomia dai bambini/e (ad es. visione di video brevi, social media, videogiochi commerciali). Esse si sviluppano invece sia attraverso attività significative online guidate dagli adulti sia sostenendo l’alfabetizzazione (prima fra tutte la capacità di lettura, anche su carta). 

  1. COMPITI A CASA SU INTERNET 

Concordemente a quanto detto nel punto 2, i compiti a casa svolti su Internet possono arricchire la didattica ma possono anche diventare un ostacolo alla concentrazione e al buon uso del tempo, oltre che un problema di gestione per i genitori. La consegna di compiti a casa online, alla scuola primaria e secondaria di I grado, apre un rilevante problema in quanto obbliga le famiglie a scegliere tra due opzioni entrambe problematiche: i) concedere a bambini/e e ragazzi/e un costante accesso a Internet in autonomia; ii) supervisionare costantemente le loro attività. 

8. COLLABORAZIONE TRA MONDO EDUCATIVO, SANITARIO E SOCIALE 

Un buon rapporto tra bambini/e tecnologie digitali è un problema educativo ma anche di salute pubblica. Pertanto, è molto importante che messaggi convergenti siano veicolati sia dalle figure educative, sia da quelle sanitarie e di supporto psicologico (prime fra tutte quelle del pediatra di famiglia e del medico di medicina generale). 

Anche altre figure sono invitate a veicolare una educazione digitale collettivamente costruita, in particolare società e associazioni sportive e culturali, oratori, ma anche esercenti e operatori commerciali.

Nuove tecnologie, prassi e regolamentazioni. 

In chiusura il vademecum avanza cinque proposte alle istituzioni nazionali ed europee, aziende e istituzioni locali finalizzate a colmare le lacune esistenti a livello di soluzioni tecniche e organizzative finalizzate a garantire pienamente il benessere e la sicurezza online dei bambini/e.

 Gli ambiti affrontati sono:

  1. Regolamentazione dello sfruttamento commerciale di dati e personalizzazione dei contenuti da parte delle piattaforme Internet 
  2. Meccanismi di “age verification” 
  3. Realizzazione di dispositivi mobili specifici per la pre-adolescenza). 
  4. Ambienti sicuri per la didattica a casa 
  5. Tecnologie e prassi per una comunicazione consapevole scuola-famiglie 
  6. Offerta strutturata di formazione per i pre-adolescenti
  7. Istituzione di un tavolo permanente per problematiche tecno-educative emergenti 
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