La Scuola che Verrà: A.I. e Transizione Digitale – Intervista a Aluisi Tosolini

Il 21 novembre 2024, il Complesso San Francesco di Lucca è stato il cuore pulsante di una giornata formativa che ha riflettuto alle sfide poste dall’intelligenza artificiale in ambito educativo. La giornata è stata realizzata dall’ISI Pertini, in collaborazione con Scuola Futura del MIM, e ha visto interagire esperti e protagonisti del settore che si sono confrontati con 150 docenti e dirigenti partecipanti sulle trasformazioni necessarie nel mondo della formazione per rispondere alle sfide poste dall’intelligenza artificiale.

L’evento formativo, progettato dal coordinatore scientifico di Casco, Aluisi Tosolini, che con la dirigente del Pertini Daniela Venturi e Enrico Carosio, presidente di Casco Learning ha anche coordinato i lavori della giornata, è parte del progetto nazionale “Digital Changemaking”, promosso dall’ISI “Sandro Pertini” di Lucca, che mira a sviluppare modelli di didattica digitale innovativa per accompagnare le scuole italiane in questo percorso di trasformazione (Avviso 84780). 

A Tosolini abbiamo rivolto alcune domande sugli esiti del percorso.

L’intervista

Tosolini, lei ha sostenuto che non ci troviamo solo di fronte a un’epoca di cambiamenti ma siamo davanti ad un vero e proprio cambio d’epoca. Le economie, le società e le culture sono sfidate dall’intelligenza artificiale e spinte a un ripensamento profondo. Che conseguenze ha tutto ciò?

Siamo di fronte ad un “cambio di paradigma”, come lo definirebbe il filosofo della scienza Thomas Kuhn, che tocca in profondità anche l’ambito educativo, richiedendo innovazioni culturali capaci di rispondere alle provocazioni poste dalla tecnica. Abbiamo la necessità di un confronto coraggioso su come affrontare questa nuova realtà con spirito critico e nuova consapevolezza culturale e pedagogica. 

Lei ha presentato l’evento formativo come un focus transdisciplinare su AI e scuola

Negli ultimi due anni il tema “intelligenza artificiale e scuola” è stato affrontato privilegiando soprattutto la dimensione didattica e quindi la ricaduta della AI sulla concreta interazione educativa docente/studente.

Prima con la Winter School sull’AI per dirigenti scolastici realizzata assieme al Pertini a Parma presso il Casco Learning Center e poi con due Summer School realizzate a luglio a Lucca abbiamo iniziato ad allargare la prospettiva evidenziando da un lato la necessità per ogni scuola di definire un documento complessivo che spieghi la propria vision e la propria policy sull’AI e dall’altro la necessità di analizzare concretamente quali possono essere e ricadute positive che sistemi di AI possono avere sulla organizzazione e gestione scolastica.

A Lucca il 21 novembre abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti mettendo a fuoco contemporaneamente 5 diversi elementi del sistema AI e scuola. Ovvero 

  • Didattica – con gli interventi di Pier Cesare Rivoltella e Elisabetta Mughini
  • Progettazione dei Sistemi Educativi – con Susanna Sancassani
  • Etica – con l’intervento del filosofo tech Cosimo Accoto
  • Gestione e Organizzazione delle Istituzioni Scolastiche, – con la presentazione da parte di Andrea Benassi e Samuele Borri dei primi esiti concreti e dei primi servizi di AI per la gestione della scuola realizzati a seguito della summer school di luglio che ha dato vita ad una specifica rete fra scuole 
  • Regolamentazione a partire dall’AI Act dell’Unione Europea – con l’intervento dell’avvocato Luca Cominassi

A questi cinque elementi abbiamo aggiunto, quasi in premessa, la concreta analisi della Sperimentazione avviata dal Ministero dell’Istruzione e del Merito su proposta di Vincenzo Vespri, docente dell’università di Firenze e consulente del MIM per l’area STEAM.

E proprio il prof. Vespri ha tenuto una interessante e dotta relazione presentando la ricerca che in questi mesi sta avviandosi presso 15 scuole italiane.

Quali gli esiti più rilevanti della giornata formativa?

In primo luogo anticipo che proprio la neonata casa editrice Casco Learning Editore pubblicherà a breve gli atti della giornata formativa e ad essi rimando per i necessari approfondimenti.

In secondo luogo l’esito più rilevante a mio parere è stata proprio la consapevolezza che non è e non sarà più possibile parlare di AI e scuola senza tener conto di questa dimensione sistemica e complessa.

E ciò richiede un importante lavoro di ridefinizione e riprogettazione del sistema scolastico in quanto tale, dei suoi spazi e dei suoi tempi (come ha detto la prof.ssa Sancassani) ma anche della sua visione complessiva.

La scuola che verrà, per stare al titolo della giornata, non è la continuazione con piccole modifiche della scuola che abbiamo già: sarà e dovrà essere una realtà nuova.

Didatticamente (e su questo magistrale è stata la lezione di Pier Cesare Rivoltella sul nuovo modo di concepire le interazioni educative) ma anche sul versante delle competenze (e al riguardo Elisabetta Mughini ha presentato i framework AI per docenti  e per studenti appena messi a punto dall’Unesco nel corso della Digita Learning Week di settembre 2024 e che costituiscono una sintesi davvero innovativa delle sfide educative).

Erano molto attese anche le riflessioni del filosofo Accoto…

Cosimo Accoto ha preso spunto dal suo ultimo libro (Il pianeta latente) per ribadire la necessità di rispondere alle sfide dell’AI non solo e non tanto con un di più di pensiero ingegneristico quanto piuttosto con un di più di risposta culturale. Abbiamo bisogno – ha detto Accoto – di un nuovo umanesimo. Di un nuovo Lorenzo Valla (1407 – 1457) che di fronte alla sfida posta dalla diffusione dei libri a stampa “inventa” una nuova scienza, la filologia, capace di discernere “il vero dal falso”, come nel caso della famosissima “donazione di Costantino” che trasferendo l’impero a Costantinopoli avrebbe “donato” l’impero di occidente proprio alla chiesa e al papato

Abbiamo bisogno, ha detto Accoto, di pensieri “sovraumani” capaci di osare l’impossibile e l’indefinito. Capaci di creare nuovi orizzonti (orizzontare) piuttosto che diventare preda del pensiero catastrofico (catastrofare). Il cuore della questione, come ho cercato di chiarire nel dialogo con Accoto, è il concetto di “human on the loop” che oggi troppo spesso viene utilizzato (in modo anestetico secondo lui e senza troppi approfondimenti) come ritornello recitato attorno alla necessità di una regolazione etica dell’AI. Su questo avremo modo di tornare perché davvero uno snodo cruciale del dibattito sociale, politico, culturale e etico sull’AI.

Da ultimo, che riflessioni ha offerto l’avvocato Cominassi?

L’avvocato Cominassi, esperto di diritto del digitale, ha presentato l’AI act approvato dall’Unione Europea nel giugno 2024 e che sta entrando in vigore in questi mesi.

La sola presentazione dell’AI Act è stato – in questo contesto – un importante momento di assunzione di consapevolezza da parte di dirigenti e docenti presenti a Lucca. La mia sensazione, infatti, e che al momento sia davvero scarsa e poco diffusa tra le scuole la consapevolezza che ogni scuola dovrà compiere molti importanti passi per rispettare la regolamentazione europea.

Si tratta di un tema praticamente inesplorato da parte delle scuole. Eppure decisamente urgente.

In sintesi, che giudizio possiamo dare complessivamente dell’incontro del 21 novembre?

Credo che possiamo dire – e con soddisfazione – che abbiamo avviato un nuovo e più complesso modo di guardare al tema AI & Scuola. E su questo sarà necessario continuare a lavorare nei prossimi mesi con l’obiettivo non solo di sviluppare modelli di didattica digitale innovativa  ma anche quello di accompagnare le scuole italiane in un percorso di trasformazione che le interroga più in profondità richiedendo alle stesse di ridefinire in modo complessivo la propria azione ed il proprio modo di essere intellettuali sociali.

A Lucca il 21 novembre abbiamo offerto a dirigenti scolastici, docenti e operatori scolastici un’opportunità di confronto e aggiornamento, delineando una mappa dei nuovi territori educativi e dei possibili percorsi da intraprendere in risposta a questa rivoluzione digitale. Un’occasione preziosa per esplorare i sentieri ancora inesplorati di un’istruzione che guarda al futuro. 

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