Intelligenza Artificiale in classe: un’opportunità o l’ennesimo trend?

Dai la tua opinione nel questionario di Tecnica della Scuola e Indire

Se pensate che l’intelligenza artificiale (IA) sia una faccenda da smanettoni informatici o da futurologi, beh, forse è ora di ricredervi. Il dibattito su come l’IA stia già trasformando l’esperienza didattica è aperto e rovente. E non è solo questione di tecnologia: è questione di modi nuovi di insegnare e di imparare e diverse scuole si stanno già adoperando in tal senso.

Sì, sta succedendo ora

Chatbot, tool di scrittura assistita, generatori di immagini… sembrano robe da film di fantascienza, ma il bello (o il brutto, a seconda dei punti di vista) è che sono immediatamente disponibili. Gli studenti più curiosi li usano già da tempo per fare ricerche, sintetizzare testi e – perché no – aggirare qualche compito troppo pesante. E i prof, che fanno?

Cosa significa “insegnare nell’era IA”?

È la domanda cruciale. Da un lato c’è chi solleva dubbi legittimi: l’IA può spegnere la creatività? Sostituisce il pensiero critico con risposte preconfezionate? Dall’altro, c’è chi intravede opportunità: progettare lezioni personalizzate, liberarsi di certi “lavoracci” burocratici, disporre di una miniera di spunti per le spiegazioni in classe. In fondo, l’obiettivo di ogni insegnante rimane lo stesso di sempre: aiutare gli studenti a crescere e a farsi domande – con o senza tecnologia.

Il questionario: perché partecipare?

Proprio per andare al nocciolo della questione e capire come l’IA si stia insinuando (o meno) tra i banchi di scuola, Tecnica della Scuola e il gruppo di ricerca Paths di INDIRE hanno messo in piedi un questionario interamente dedicato a voi docenti. È la prima indagine in Italia che prova a misurare sul campo l’impatto dell’IA nella didattica, senza filtri.

Compilare il questionario significa: raccontare la vostra esperienza, le vostre speranze, i timori e le scoperte di tutti i giorni. Perché è inutile parlare di innovazione se non ascoltiamo chi insegna davvero.

Prendi parte al questionario cliccando qui

Dati reali, non slogan

Il questionario – che chiuderà il 16 febbraio 2025 – mira a raccogliere dati concreti e aggiornati: quanto e come l’IA viene integrata nelle lezioni, se dà una mano a chi deve impostare un’attività didattica, se offre spunti per la preparazione dei materiali, o se invece rimane uno strumento guardato con sospetto. Perché sì, in molti istituti l’IA fa ancora un po’ paura.

I risultati, che verranno condivisi sul portale di Tecnica della Scuola e sul sito di Indire, serviranno a mappare il rapporto “scuola-IA” e a capire meglio quanto siamo pronti a un cambiamento che, ormai, è già in corso.

No, non vi ruberà il lavoro

I più “distopici” temono scenari in cui l’insegnante venga sostituito da un robot. Dimenticatevelo. L’essere umano rimane (e rimarrà) il cuore pulsante di ogni processo educativo. Piuttosto, l’IA può diventare un supporto per semplificare alcune parti di lavoro, offrire prospettive diverse e adattare le lezioni a bisogni specifici. Certo, non è un “bacchetta magica”: richiede competenze, creatività, e un bel po’ di spirito critico per governare lo strumento anziché esserne governati.

Il tuo contributo conta (e può fare la differenza)

Raccontare le proprie esperienze – di docenti che sperimentano ogni giorno – permette di creare una rete: si condividono dubbi, si scambiano soluzioni e, perché no, si dà vita a nuove idee. Se anche per voi l’IA non deve restare un tabù ma va compresa, regolata e resa alleata, beh… è il momento di farvi sentire.

Partecipare al questionario non è solo compilare un modulo. È un gesto di consapevolezza e responsabilità verso la scuola che vivete e che i vostri studenti vivono ogni giorno.

Prendi parte al questionario cliccando qui

Scadenza: 16 febbraio 2025.

Tirando le somme

Immaginate una scuola dove tradizione e innovazione si fondono in modo intelligente, dove l’IA viene usata in maniera mirata, dove gli insegnanti non hanno paura di sperimentare e gli studenti non perdono la voglia di imparare. Non è utopia, è un orizzonte possibile. E tutto inizia da qui, dalla vostra testimonianza.

Pronti a far parte del cambiamento? Rispondete al questionario, condividete la vostra visione, e fate vedere che la scuola di oggi non ha paura di guardare avanti.

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