Alfabeto Mutante

Algoretica

La nascita del termine algoretica è piuttosto recente e risale al 2018, con la pubblicazione del libro Oracoli. Tra algoretica e algocrazia di Paolo Benanti, frate francescano del Terzo Ordine Regolare e docente di Teologia morale e Bioetica alla Pontificia Università Gregoriana.

L’algoretica nasce in risposta a quella che viene chiamata algocrazia, lett. ‘dominio degli algoritmi’, una società basata sulla massiccia applicazione degli algoritmi: si rende infatti necessario uno studio dei problemi etici e dei risvolti sociali (ma anche politici, economici e organizzativi) che derivano dall’uso sempre maggiore delle tecnologie informatiche.

L’algoetica riguarda quindi lo studio dei problemi e dei risvolti etici connessi all’applicazione degli algoritmi. Oggi si rende sempre più necessario indicare i valori etici attraverso i valori numerici che nutrono l’algoritmo. L’etica ha bisogno di contaminare l’informatica. 

La riflessione filosofica verte allora sull’algor-etica, ovvero un modo che renda computabili le valutazioni di bene e di male. Solo in questo modo si potranno creare macchine che possono farsi strumenti di umanizzazione del mondo. Secondo filosofi ed esperti del digitale è necessario codificare principi e norme etiche in un linguaggio comprensibile e utilizzabile dalle macchine. Perché quella delle AI sia una rivoluzione che porta a un autentico sviluppo, è tempo di pensare un’algor-etica.

Bibliografia

Delfanti A,  Introduzione ai media digitali, Bologna, Il Mulino, 2013,

Benanti P., Oracoli. Tra algoretica e algocrazia, Roma, Luca Sossella editore, 2018

Zambonelli F., Algocrazia, Scienza Express 2020.