L’umanesimo digitale si basa sulla combinazione della cultura umanistica tradizionale con le nuove tecnologie digitali, e si concentra sulla promozione di un uso etico e consapevole delle stesse per migliorare la vita delle persone e delle società.
Le persone devono essere al centro del progresso tecnologico. Questa è in sostanza la definizione di umanesimo digitale, un termine per indicare che lo scopo della tecnologia è quello di migliorare la vita dell’uomo e non essere fine a se stessa o assoggettata a obiettivi manipolatori.
L’umanesimo digitale si concentra sulla promozione dell’alfabetizzazione digitale e sulla riduzione del divario digitale, affinché tutte le persone possano beneficiare delle tecnologie digitali in modo equo e inclusivo. Ciò richiede l’accesso a risorse e conoscenze tecnologiche, nonché una maggiore consapevolezza dei diritti digitali e della sicurezza informatica.
L’umanesimo digitale riconosce l’importanza della tecnica e le esigenze proprie degli esseri umani, si distingue dalle visioni apocalittiche del futuro perché confida nella ragione umana, ma non assume un atteggiamento entusiastico nei confronti delle potenzialità della tecnologia, riconoscendone e sottolineandone i limiti.
Negli ultimi anni il termine “Umanesimo digitale” è spesso accostato al tema dell’AI, intelligenza artificiale, in merito soprattutto ai risvolti etici che comporta l’utilizzo del digitale.
In ambito filosofico nazionale il tema dell’Umanesimo digitale si concentra sui nomi di Cosimo Accoto e Luciano Floridi. Uno dei massimi esperti globali di Umanesimo Digitale in Italia è Pasquale Aiello, Presidente dell’Ente Nazionale per la Trasformazione Digitale.
In ambito internazionale tra i massimi esperti si possono citare Rumelin e Weidenfeld.
Bibliografia
Rumelin J. e Weidenfeld N., Umanesimo Digitale, Franco Angeli, Milano 2019.
Autori vari, Umanesimo digitale, Editrice bibliografica, Milano 2023.
Floridi L., Etica dell’intelligenza artificiale, Raffaello Cortina Editore, Milano 2022.